Ricerca per scoprire radioattività nei cinghiali

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Vallo della Lucania | studio sorto dalla scoperta del cesio 137 in alcuni capi in valsesia

Ricerca per scoprire radioattività nei cinghiali

Sotto osservazione di un team esperti guidati da Domenico Fulgione

di Nicola Salati

Una ricerca per scoprire se è radioattivo il cinghiale del Cilento
Una ricerca per scoprire se è radioattivo il cinghiale del Cilento

VALLO DELLA LUCANIA | Un’indagine a campione sui cinghiali salernitani per scoprire se sono anch’essi radioattivi. La scoperta, nelle settimane precedenti, di tracce dell’isotopo radioattivo cesio 137 superiori alla soglia consentita in numerosi capi abbattuti in Valsesia, ha spinto gli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) della Provincia di Salerno a commissionare uno studio in materia all’Università Federico II di Napoli.

LA RICERCA | Ad effettuare tale ricerca sulla popolazione di cinghiale del salernitano saranno il professore Domenico Fulgione del dipartimento di Biologia ed il professore Vincenzo Roca di Fisica. «Si tratta di un importante segnale di attenzione verso i cacciatori, e dei cittadini in genere, - spiega Guglielmo Storti presidente dell’Atc 1 - che ci consentirà di capire se sul nostro territorio sono presenti sostanze che possono minacciare la salute». Dello stesso avviso il collega Armando Liguori numero uno dell’Atc aree contigue al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. «Vogliamo sgombrare il campo da ogni paura. - precisa Liguori - Questo studio rappresenta un’occasione importante per accrescere le conoscenze sulle risorse faunistiche del nostro territorio. E, in futuro, l’indagine potrà essere estesa anche ad altre specie».

LA SFIDA DI FULGIONE | Il principale referente del progetto sarà il professore Fulgione, fino a pochi mesi fa responsabile del piano cinghiali nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. «Questa è una nuova sfida, - precisa il professore - ossia capire se i nostri cinghiali possono rappresentare degli organismi sentinella riguardo il degrado ambientale, le contaminazioni in genere e le possibili conseguenze sulla salute umana. Va sottolineata anche la sensibilità di due organi territoriali come le ATC - conclude Fulgione - che hanno immediatamente capito l’importanza di dare una risposta alle popolazioni e di arginare eventuali psicosi che potessero diffondersi incontrollate. Viviamo un momento di grandi trasformazioni, a tutti i livelli, per cui dare certezze significa anche guidare il cambiamento con passo sicuro». I primo risultati arriveranno nel giro di un mese.

Venerdì 22 marzo 2013

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