Malzoni ed Eripress futuro incerto. Lavoratori con il fiato sospeso

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Agropoli | il 27 febbraio incontro tra l’amministratore della Clinica e la finanziaria

Malzoni ed Eripress futuro incerto
Lavoratori con il fiato sospeso

Stop alla cassa integrazione da agosto per gli operai di Cicerale

di Nicola Salati

Clinica Malzoni ad Agropoli
Clinica Malzoni ad Agropoli

AGROPOLI | Il prossimo 27 febbraio data decisiva per i 142 lavoratori della clinica Malzoni di Agropoli che attendono il pagamento delle spettanze arretrate relative ai mesi di dicembre e gennaio. E non solo perché maturerà quel giorno un ulteriore stipendio. Infatti quel mercoledì i vertici dell’azienda incontreranno a Salerno i rappresentanti della finanziaria Ifis di Mestre a cui la struttura sanitaria ha ceduto le spettanze vantate nei riguardi dell’Asl per appianare situazione debitorie precedenti, con il risultato di non avere in disponibilità la liquidità necessaria a fare fronte al pagamento degli stipendi al personale. Si è aperto in questa maniera uno spiraglio con i dipendenti pronti a revocare lo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali per il prossimo venerdì 22 febbraio. Decisiva la volontà dell’amministratore della clinica Malzoni, Salvatore Bilancio, di trovare l’intesa con la Ifis. «Tuttavia - affermano i rappresentanti sindacali Stefano Guercio e Donato Russo – qualora anche l’incontro del 27 dovesse concludersi con un nulla di fatto i lavoratori saranno pronti a scendere in strada a manifestare il loro malcontento per una situazione che di fatto diverrebbe effettivamente estremamente insostenibile». E proprio per evitare l’interruzione dell’erogazione dei servizi ai pazienti che si sottopongono alle cure della clinica Malzoni gli stessi rappresentanti sindacali, anche in seguito all’incontro della scorsa settimana presso la prefettura di Salerno, chiedono al prefetto di monitorare con la massima attenzione l’evolversi della vicenda da cui dipende la serenità di decine e decine di famiglie.

VERTENZA ERIPRESS | Stato di incertezza anche per i 47 lavoratori della Eripress di Cicerale in cassa integrazione fino al prossimo 12 agosto. L’azienda non ha ancora presentato un piano produttivo per lo stabilimento industriale, specializzato nella fabbricazione di componenti per auto ed elettrodomestici, che lo scorso 4 aprile venne interessato da un incendio che provocò danni per circa due milioni di euro. «I nostri posti di lavoro sono a rischio e nessun sindaco ha preso a cuore la nostra situazione. Il Cilento si spopola e si fanno tante pubblicità elettorali ma con quali promesse?» sottolineano gli operai. La Eripress, di proprietà del presidente di Confindustria Lazio, Maurizio Stirpe, già in precedenza al rogo aveva licenziato per mancanza di commesse 25 dipendenti i quali erano stati messi in cassa integrazione dal settembre 2011 e nel marzo 2012 avevano poi ricevuto una lettera di licenziamento irrevocabile. La scorsa estate era stato prospettato il trasferimento della produzione a Frosinone e per evitare tanto i sindaci del comprensorio avevano offerto la loro disponibilità a mettere a disposizione un capannone per favorire la ripresa dell’attività produttiva. Da allora il silenzio della proprietà e la preoccupazione degli operai che aumenta.

Mercoledì 20 febbraio 2013

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