Forestali, a rischio i tempo determinato

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Vallo della Lucania | sul piede di guerra i lavoratori. polemiche dall'uncem

Forestali, a rischio i tempo determinato

Un emendamento va a sostituire il precedente articolo 30 della 1996

di Nicola Salati

A rischio il posto di lavoro per i lavoratori forestali
A rischio il posto di lavoro per i lavoratori forestali

VALLO DELLA LUCANIA | Sempre più sul piede di guerra gli operai idraulico-forestali del Cilento e Vallo di Diano. Dopo una due giorni densa di polemiche dinanzi alla sede del consiglio regionale a Napoli, ecco che viene fuori l’emendamento sulla forestazione che è stato approvato nella finanziaria all’articolo 143 e che quindi va a sostituire l’articolo 30 presente nelle legge regionale numero 11 del 1996.

IL TESTO DELL’EMENDAMENTO | «La Regione provvede al finanziamento dei progetti inerenti alle attività di forestazione e bonifica nell’ambito delle risorse disponibili, quantificate, - si legge testualmente - per l’anno 2013, in almeno 60 milioni di euro. Allo scopo di garantire l’efficacia della gestione e dell’utilizzo delle risorse indicate, i progetti presentati dagli enti di cui all’articolo 3, ai fini del presente comma, prevedono l’applicazione delle condizioni di impiego a partire da quelle minime, di cui alla lettera b) del sesto comma dell’articolo 46 del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico- forestale e idraulico-agraria e l’impiego degli addetti a tempo determinato nei limiti delle risorse predette. È fatto salvo il ricorso a risorse finanziare aggiuntive reperibili anche sui bilanci degli enti di cui all’articolo 3 e all’articolo 2 della legge regionale 30 settembre 2008,n.12».

IL COMMA BIS | Inoltre viene aggiunto un comma bis: «Fermo restando il divieto di nuove assunzioni, le misure di organizzazione del lavoro, anche in corso, poste in essere dagli enti di cui al comma 4, sono demandate alle procedure di contrattazione decentrata di cui al comma 3».

IL COMMENTO DELL’UNCEM | Così Vincenzo Luciano, vicepresidente Uncem Campania, commenta il nuovo regolamento: «Nonostante la mobilitazione dei territori montani, le proposte di evitare questo ennesimo colpo al settore, e soprattutto di procedere ad una rivisitazione organica e condivisa della legge 11, si è voluto andare fino in fondo. Oggi la forestazione, i lavoratori e gli Enti Montani, sono più vulnerabili. La montagna è ancora più sola ed abbandonata, meno giornate di cura e prevenzione, meno soldi, e non solo nelle tasche dei lavoratori, più precarietà, meno diritti per tutti. Si apra subito il tavolo di confronto sulla riforma – conclude - e si ascolti chi vive in trincea ogni giorno, e si corregga quanto accaduto, si sblocchino le risorse dei Fas e dei Psr ancora inspiegabilmente e colpevolmente ferme, e soprattutto si guardi alle multifunzioni della forestazione e si mettano risorse ordinarie per poterle espletare».

Martedì 23 aprile 2013

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