Clinica Malzoni, stipendi arretrati con l'anticipazione mensile dell'Asl

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Agropoli | lo sciopero sospeso di ieri È stato rinviato al 6 marzo

Clinica Malzoni, stipendi arretrati
con l'anticipazione mensile dell'Asl

Oltre cento dipendenti potrebbero ricevere ben due mensilità

di Nicola Salati

Clinica Malzoni
Clinica Malzoni

AGROPOLI | In attesa dell’incontro di martedì tra i vertici della Clinica Malzoni e la finanziaria Ifis a cui sono stati ceduti i crediti vantati dalla struttura sanitaria nei riguardi della Regione ecco che da metà della prossima settimana gli oltre cento dipendenti potrebbero ricevere almeno le due mensilità arretrate di dicembre e gennaio. Infatti il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, come aveva promesso nella riunione con i sindacati di martedì scorso, avendo verificato la disponibilità economica ad anticipare la rimessa mensile prevista per la prima decade di marzo, ha predisposto che lunedì vengano erogate le quote a tutte le case di cura private. Il fatto importante che con tale atto, si risolve la crisi di liquidità anche della Clinica Malzoni di Agropoli, la quale così sembrerebbe poter avere a disposizione i soldi per erogare le giuste spettanze maturate ai lavoratori.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI | I sindacati Cgil e Uil hanno reso noto che lo sciopero dei lavoratori della Malzoni, inizialmente in programma per ieri, è stato rinviato al prossimo 6 Marzo. Lo slittamento della protesta deriva da un’esplicita richiesta dell’amministrazione della Casa di Cura privata che il prossimo 27 febbraio incontrerà l’Ifis, l’istituto finanziario con il quale ha stipulato un contratto di cessione di credito per rivedere i termini dell’accordo o rescinderlo. «È inutile sottolineare che l’aspetto essenziale dell’attuale gestione dell’Asl Salerno è che oltre a continuare a garantire rimesse mensili con regolarità, ha avviato un serio confronto con tutti gli attori interessati finalizzato ad un riordino razionalizzato delle attività anche in funzione di ridare fiducia ai cittadini sulla qualità delle prestazioni erogate sul nostro territorio e porre un argine al fenomeno della migrazione sanitaria che costa alle casse dell’Asl Salerno circa 90 milioni di euro annui. – sottolinea Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica - È una ingente liquidità che se immessa nella nostra economia aiuterebbe a superare la crisi del territorio e ad evitare i fenomeni di ridimensionamento e chiusura di strutture sanitarie».

Sabato 23 febbraio 2013

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