di Nicola Salati
CASTELLABATE | Condannato a dieci anni per l’omicidio del 66enne Giuseppe Niglio. È questa la pena che dovrà scontare il 49enne tunisino Moukhtar Rihai, così come deciso con sentenza di primo grado dal giudice del tribunale di Vallo della Lucania Donatella Bove che ha deciso di infliggere una pena più pesante anche rispetto a quella richiesta dal pm Alfredo Greco, che in fase di requisitoria aveva chiesto 6 anni ed un mese di carcere.
REO CONFESSO | Il tunisino infatti è reo confesso del delitto del pescatore di Castellabate, assassinato a coltellate il 23 maggio scorso nella frazione Santa Maria al culmine di una lite verbale tra quest’ultimo e Rihai, che resta agli arresti domiciliari e sarà costretto ora anche ad un risarcimento danni provvisionale pari a 10mila euro.
LINEA DIFENSIVA | La linea difensiva impostata dall’avvocato Giuseppe Della Monica prevedeva la mancata premeditazione del delitto e sull’attenuante della provocazione. Nel frattempo lo stesso legale già si prepara al ricorso in appello.
LA STORIA | Rihai uccise il 66enne Giuseppe Niglio al culmine di una violenta discussione. Al centro della lite il racconto della figlia del tunisino, che aveva denunciato il tentativo di violenza da parte di Niglio. Alle richieste di chiarimenti da parte di Rihai, il pescatore di Castellabate rispose con pesanti insulti ed offese. Da qui l’azione omicida, con i fendenti scagliati dal tunisino, prima in piazza Padre Pio e poi dinanzi alla caserma dei carabinieri, dove all’interno erano presenti moglie e figlia di Rihai che stavano sporgendo denuncia nei confronti del 66enne.
Giovedì 9 maggio 2013
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