Ospedale, ultimatum di Aliberti a Squillante. «Il tempo è scaduto, non faremo sconti»

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Scafati | vicenda che può incrinare rapporti nel centrodestra provinciale

Ospedale, ultimatum di Aliberti a Squillante
«Il tempo è scaduto, non faremo sconti»

Il primo cittadino scatenato chiede la riapertura del nosocomio cittadino

di Nicola Salati

Il sindaco chiede la riapertura dell'ospedale
Il sindaco chiede la riapertura dell'ospedale

SCAFATI | All’indomani della vittoria decretata dalla urne, il sindaco Pasquale Aliberti, lancia un ultimatum al direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante: «Abbiamo detto sempre che non avremmo strumentalizzato in campagna elettorale la questione ospedale e così è stato, ma oggi, senza perdere neanche un giorno di tempo, ci rivolgiamo nuovamente al direttore Squillante, che riteniamo sia stato poco chiaro al riguardo, forse influenzato da vicende politiche».

LE PAROLE DI ALIBERTI | «È finito il tempo di penalizzare una città solo perché guidati dall’odio e dall’invidia verso il sindaco: chiediamo a Squillante – prosegue Aliberti - di riaprire l’ospedale come era stata pianificato in questi mesi e di re-inserire il presidio nella rete d’emergenza come assicurato dalla Direzione generale e da chi ha lavorato al Piano per l’emergenza. Chiediamo l’interessamento e l’impegno del parlamentare Vaccaro, al di là delle ideologie e delle appartenenze, della vittoria, della sconfitta, come lui stesso ha assicurato. Chiedo di essere convocato, entro poche ore, dal Direttore Squillante per un tavolo tecnico avente ad oggetto il da farsi».

TEMPO SCADUTO | «Il tempo è scaduto, sulla sanità non faremo sconti a nessuno e siamo pronti a scassare tutto sul piano politico, - ha concluso il rieletto primo cittadino - costituendo un presidio permanente, insieme ai consiglieri regionali che mi hanno già offerto il loro sostegno, in particolare del Pdl presso la direzione generale. Se non dovessero arrivare le risposte immediate, chiederò al presidente Caldoro la sostituzione di un direttore generale, che non può essere servitore di una parte politica a noi avversa. Abbiamo bisogno di ragionare solo con chi ha un interesse vero per il nostro territorio».

Martedì 11 giugno 2013

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