Melchionda e Russomando appeggiano le idee di ricomposizione partitica di De Luca

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Salerno | il primo cittadino di giffoni valle piana: «basta guerre tra bande, serve unità»

Melchionda e Russomando appeggiano
le idee di ricomposizione partitica di De Luca

Il sindaco di Eboli: «La strada indicata è quella giusta e da seguire»

di Nicola Salati

Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e neo viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti
Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e neo viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti

SALERNO | Non si placano i commenti dopo che il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è stato nominato viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti e ha tracciato il quadro per una ripresa del Partito Democratico. Oggi è la volta del primo cittadino di Eboli Martino Melchionda e il sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando.

MELCHIONDA | Il sindaco di Eboli Martino Melchionda condivide in pieno il programma politico che inaugura il nuovo corso del neo viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Vincenzo De Luca. Cinque i punti per il rilancio del Partito Democratico: smantellare le correnti ed il correntismo, partire dai territori, un programma chiaro, dare un’anima al Pd, cambiare tutto. A riguardo interviene il sindaco di Eboli: «Condivido in pieno le direttrici tracciate da De Luca, al quale rivolgo i miei auguri di buon lavoro per il prestigioso incarico di governo. Occorre cambiare tutto, e ripartire dalle autonomie locali, vicine alle problematiche dei cittadini, rispetto ad una classe dirigente ormai del tutto slegata dai territori. È vero – afferma Melchionda - il disastro politico che si è consumato nelle ultime settimane ha accresciuto il senso di disorientamento dei nostri elettori, del popolo della sinistra; il Partito Democratico è sembrato un partito privo di identità, privo di una chiara proposta per il Paese».

LE PROPOSTE | «Scorgo, dunque, - prosegue il primo cittadino - nelle proposte di De Luca, la strada giusta per ridare credibilità alla nostra compagine politica; credo, quindi, che tali idee possano senz’altro essere condivise dalla gran parte dei rappresentanti locali del Partito Democratico. Bisogna porre fine all’esasperazione del fenomeno delle correnti e del correntismo, che trova una delle sue principali cause, forse la più importante, nel meccanismo delle primarie, divenute nel tempo un surrogato della democrazia, ormai non più reale momento di partecipazione democratica, e che rischiano di svuotare i partiti di ruolo e di identità. Il Partito Democratico - conclude Melchionda - deve riappropriarsi della capacità di selezionare e formare la propria classe dirigente, affinché essa sia capace di dare risposte concrete alle molteplici e delicatissime problematiche sul tappeto, dalla cui risoluzione dipende la capacità del nostro Paese di ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo».

RUSSOMANDO | «Basta guerre tra bande. Al Pd serve unità di intenti». Lo afferma il sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando. «L’incarico a De Luca – sottolinea Russomando – che considero positivo per il mezzogiorno, mi auguro possa creare un clima di distensione tra i militanti del partito, in provincia di Salerno e in Campania. Non è possibile che nel Pd vi sia una contrapposizione perenne tra le diverse correnti: passate le elezioni, a risultato elettorale negativo ormai archiviato, bisogna ricominciare a lavorare, con unità di intenti, per definire un programma concreto sulle questioni cruciali della nostra regione: economia, crisi delle aziende e giovani».

RICOMPORRE IL PARTITO | «È necessario ricomporre il quadro del Partito Democratico regionale – insiste Russomando – perché ci avviamo verso le elezioni in Regione Campania e non possiamo presentarci a questo appuntamento divisi. Il mio è un appello al buonsenso: con le guerre fratricide arriveremo alle elezioni regionali in modo scomposto e disordinato. Non possiamo permettercelo: è dinanzi agli occhi di tutto lo sfacelo del governo Caldoro. Dobbiamo riprenderci il governo per ricominciare un percorso di crescita della nostra regione. Vorrei – conclude Russomando - militare in un partito dove non si rappresentasse costantemente una guerra tra bande ma un confronto vero su progetti per il territorio. Mi auguro che si arrivi, in tempi brevi, con il buonsenso di tutti, ad un nuovo modo di fare politica e di lavorare civilmente insieme su programmi e iniziative concrete».

Martedì 7 maggio 2013

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