«Lavoro e sicurezza non si possono tagliare». Protesta choc dei lavoratori dell'ospedale

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Salerno | gli operaidella ditta scoglio hanno iniziato pure lo sciopero della fame

«Lavoro e sicurezza non si possono tagliare»
Protesta choc dei lavoratori dell'ospedale

Intanto sulla nomina della Lenzi il Pdl attacca il rettore Pasquino

Redazione Online

La protesta dei lavoratori della ditta Scoglio
La protesta dei lavoratori della ditta Scoglio

SALERNO | Giornata di protesta all'Ospedale Da Procida di Salerno. L'iniziativa ha visto in prima linea i lavoratori di una ditta che si occupa della manutenzione e la Cgil che in collaborazione con la Fiom hanno indetto la mobilitazione. La protesta scaturisce per un appalto contestato.

SCIOPERO DELLA FAME | Hanno iniziato lo sciopero della fame i dipendenti della ditta Scoglio di Sant’Antimo di Napoli già da diversi giorni in stato di agitazione. I nove lavoratori, che si occupano della manutenzione elettrica per i plessi annessi al Ruggi e ai distretti sanitari dell’Asl, rischiano infatti di ritrovarsi senza lavoro a causa di un bando di gara indetto dall’Azienda ospedaliera Ruggi.

MANICHINO LEGATO A UNA CORDA | «Il posto di lavoro e la sicurezza non si tagliano ma si difendono». Ed ancora: «I tagli a mannaia riducono i posti di lavoro e azzerano la sicurezza». Sono alcuni degli striscioni esposti. Sconcertante il manichino a legato con una corda ed a penzoloni sulla facciata principale dell'ospedale.

L’INTERVENTO DI ROSCIA | In tema di sanità interviene il delegato cittadino del Pdl Antonio Roscia che in una nota scrive: «Nei giorni della responsabilità collettiva e delle scelte meritocratiche , non può esservi spazio per battaglie personali, veti ingiustificati ed arroccamenti di posizione. Ed ancor meno ci può essere spazio, per questo tipo di logiche, nella gestione della sanità campana. Ci appare pertanto intollerabile l’atteggiamento della sinistra salernitana e campana che da giorni sta cavalcando la posizione, non condivisibile e non condivisa, del Rettore dell’Università di Salerno, prof. Raimondo Pasquino, il quale si ostina a contestare la nomina della dottoressa Elvira Lenzi quale Commissario dell’Azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno per assurde logiche ostative. Il presidente Caldoro ha ereditato dalla gestione Bassolino il disastro della sanità campana sia in termini finanziari che organizzativi e, con tenacia e rigore, ha avviato un’azione di risanamento. Una politica che, tra l’altro, ha permesso di conseguire alla Campania il record nella riduzione di pagamento delle forniture sanitarie nei primi tre mesi del 2013, senza parlare della norma regionale sui farmaci generici che, secondo Assogenerici, qualora applicata su tutto il territorio nazionale, consentirebbe un risparmio di 767 milioni di euro nella spesa farmaceutica. La titolarità ed il senso di responsabilità evidenziato dal Governatore Caldoro andrebbero premiati con attestati di stima e di condivisione invece che di critica distruttiva: ancor di più dunque sorprende l’ostracismo del mondo accademico e del Rettore prof. Pasquino, in fase autoreferenziale. Il Popolo della Libertà di Salerno esprime pieno appoggio politico al Governatore Stefano Caldoro, apprezzando incondizionatamente l’opera istituzionale messa finora in campo, non solo in tema di risanamento, ma anche nel merito della logica del principio della continuità esperienziale e valoriale dimostrata dalla dott.ssa Elvira Lenzi nell'opera di rilancio degli Ospedali S. Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona in S. Leonardo di Salerno».

Lunedì 20 maggio 2013

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