di Nicola Salati
VALLO DELLA LUCANIA | Dopo gli operai del Consorzio Smaltimento Rifiuti Salerno/4 ormai in agitazione da quasi un anno, ora inizia pure la mobilitazione dei circa 250 lavoratori che fanno capo alla Yele spa. Ieri pomeriggio infatti si sono ritrovati in assemblea presso la sede distaccata di Vallo Scalo per chiedere non solo gli stipendi arretrati, alcuni aspettano mensilità a partire dal maggio 2011, ma anche certezze occupazionali per il prossimo futuro.
L’ASSEMBLEA | Alla riunione hanno aderito almeno l’80% degli operai: «Segno che la questione sollevata è importante e tutti vogliono partecipare in prima persona nello scrivere il proprio destino e non delegarlo ad altri», sostengono le varie sigle sindacali che hanno organizzato l’assemblea. Per il momento non sono previsti gesti clamorosi di protesta, ma è stata avanzata la richiesta di organizzare per i prossimi giorni una riunione aperta ai sindaci e ai politici (provinciali, regionali e nazionali) eletti sul territorio affinché si «riesca effettivamente a capire – verbalizzano nel documento finale del consesso aziendale gli operai – quale può essere il nostro futuro e se coloro che sono chiamati a governarci tengono al miglioramento dell’area Parco su un aspetto fondamentale quale quello dei rifiuti. Noi siamo disposti a sacrificarci in prima linea – proseguono i lavoratori – ma dopo aver fatto sentire la nostra voce è giusto che le istituzioni facciano i passi decisivi per concretizzare le richieste che vengono avanzate per migliorare il servizio».
LEGGE REGIONALE | Nel corso dell’assemblea si è discusso pure della possibilità di portare avanti alcune azioni insieme ai dipendenti del Corisa/4, ma il punto sarà approfondito solo dopo l’assemblea con i politici cilentani. «Nella riunione – conclude la nota dei sindacati della Yele spa – si è discusso pure della nuova legge regionale che dovrebbe modificare l’assetto del settore a partire dal prossimo 30 giugno. Se è vero che dovrebbe passare tutto in mano ai Comuni, allo stesso tempo si tratta di qualcosa di difficile gestione. Quindi è bene già da ora organizzare un unico fronte operaio-istituzionale così da proporci come protagonisti sul tavolo regionale e non essere sempre considerati come l’ultima ruota del carro dove tutto è possibile smistare».
Giovedì 21 marzo 2013
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