Corisa/4, operai pronti a bloccare il Giro

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Vallo della Lucania | l'assessore provinciale scarica la colpa sui comuni

Corisa/4, operai pronti a bloccare il Giro

Aspettano dodici mensilità arretrate che ancora non corrisposte

di Nicola Salati

Gli operai del Corisa/4 pronti a bloccare il Giro d'Italia
Gli operai del Corisa/4 pronti a bloccare il Giro d'Italia

VALLO DELLA LUCANIA | «Se non ci pagano i dodici stipendi arretrati siamo pronti ad andare a bloccare l’arrivo della terza tappa del Giro d’Italia ad Ascea il prossimo 6 maggio». La minaccia è dei lavoratori del Consorzio Smaltimento Rifiuti Salerno/4 che ieri mattina si sono riuniti in assemblea nell’impianto di Casal Velino.

LA RIUNIONE | Gli operai sono ormai esasperati perché dopo tante promesse vedono sempre più lontana la possibilità di recuperare gli arretrati stipendiali e soprattutto vedono in bilico il proprio futuro lavorativo. Dalla riunione, condita di numerosi interventi, infatti è emerso che questi operai, alle dipendenze del Corisa/4 ma dislocati alla Yele spa, non possono più sopperire ai bisogni delle proprie famiglie: «Non è accettabile – scrivono in una nota che è stata inviata al presidente della Provincia Iannone e all’assessore all’Ambiente Bellacosa - che in un settore come quello dei rifiuti, non in crisi, non vi siano garanzie occupazionali future».

INCONTRO IN PROVINCIA | Gli stessi dipendenti, che fino a prova contraria continuano a essere pubblici, hanno quindi chiesto: «Un incontro con i vertici provinciali visto che dalle riunioni tenuto a livello territoriale e non solo non c’è stata nessuna risposta di risoluzione della vertenza». L’incontro a questo punto dovrebbe essere calendarizzato prima dell’arrivo del Giro d’Italia ed evitare così una il blocco della carovana rosa: «Vogliamo chiarimenti – precisano i lavoratori - sui ruoli ed i compiti dei vari soggetti che interagiscono sulle attività lavorative del territorio Cilentano e con quali risorse dobbiamo essere pagati».

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE BELLACOSA | Non si è fatta attendere la risposta di Bellacosa che ha specificato: «Il fatto è che il servizio deve essere pagato dai Comuni del bacino e da nessun altro. Ad oggi la Provincia ha perso anche le proprie competenze prima a lei riservate dalla legge, poiché la titolarità del potere di gestione ed anche del potere di accertamento e riscossione del servizio sono passati ai Comuni. Nel frattempo – ha concluso – ho già scritto ai vertici commissariali e della consociata perché si convochino tutti i sindaci del bacino, perché dicano, anche in mia presenza quali siano le loro intenzioni: sia rispetto al pagamento dei debiti maturati, sia rispetto alla futura gestione».

Giovedì 25 aprile 2013

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