di Nicola Salati
VALLO DELLA LUCANIA | «Non accettiamo la proposta che ha avanzato l’assessore provinciale Adriano Bellacosa e la rispediamo al mittente». Con questa frase sibillina gli operai del Consorzio Smaltimento Rifiuti Salerno/4 che avanzano ben dodici stipendi rispediscono al mittente la richiesta dell’assessore provinciale di convocare un’assemblea generale a cui dover invitare anche il Commissario Liquidatore del Consorzio Domenico Del Gaudio, il presidente della Yele spa Marcello Ametrano e i sindaci del Cilento.
NO ALL’ASSEMBLEA GENERALE | «Ci sembra – spiegano i lavoratori – una semplice ripetizione dell’assemblea che si è tenuta prima di Pasqua al teatro La Provvidenza a Vallo della Lucania e che non ha prodotto risultati significativi visto che i nostri problemi sono rimasti tali e nelle nostre tasche è finito solo un acconto di 300 euro, invece delle due mensilità che ci sono state promesse».
IL RIFIUTO | Un rifiuto che oltre a essere motivato porta con se anche una controproposta: «Chiediamo a Bellacosa – aggiungono gli operai – di convocare lui le nostre rappresentanze in Provincia così da fare chiarezza, dinanzi la presidente della Provincia Antonio Iannone, non solo sugli arretrati ma pure sul futuro lavorativo sempre più incerto».
LA PROTESTA | A questo punto rimane sempre più probabile che gli stessi operai, così come annunciato in una nota che è stata diffusa ad inizio settimana, domani si affaccino sulle strade del Giro d’Italia che arriva ad Ascea Marina per mettere in pratica qualche forma di protesta eclatante: «Siamo stati sedici giorni lo scorso sul tetto dello stabilimento – ribadiscono i lavoratori consortili – quindi non ci fa assolutamente paura inscenare un’azione che può portare alla nostra vertenza una visione nazionale».
L’APPUNTAMENTO | L’appuntamento a tutti i lavoratori del settore è quindi confermato per la mattinata di domani dinanzi allo stabilimento di Casal Velino poi direttamente sul posto «stabiliremo quale forma di protesta – concludono i sempre più determinati operai – mettere in atto per dare voce alle nostre giuste rivendicazioni da troppo tempo calpestate senza rispetto».
Domenica 5 maggio 2013
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