di Nicola Salati
CAMEROTA | L’ex sindaco Antonio Troccoli e cinque dipendenti comunali indagati oltre al sequestro di diecimila euro all’interno degli uffici comunali effettuato dai carabinieri della compagnia di Sapri. Sviluppi nell’inchiesta della procura della Repubblica presso il tribunale a Vallo della Lucania in seguito ad una indagine su somme derivanti dall’emissione di certificati richiesti dai singoli cittadini e che non sarebbero state versate sui conti correnti in disponibilità del Comune di Camerota. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno acquisito ulteriore documentazione all’interno della casa comunale nell’ambito delle indagini coordinate dal procuratore capo Giancarlo Grippo ed affidate al sostituto procuratore Renato Martuscelli. Gli addebiti contestati si sarebbero verificati negli anni tra il 2007 ed il 2009 e vedono coinvolti, oltre all’ex primo cittadino, anche i cinque dipendenti rispettivamente in forza all’ufficio tecnico comunale, a quello di ragioneria ed all’economato. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i certificati che al protocollo dell’ente risultano essere stati rilasciati e le somme introitate.
CONTROLLO INCROCIATO | Un controllo incrociato dei dati da cui sarebbero emerse discrepanze che hanno indotto gli inquirenti ad effettuare ulteriori accertamenti. E nell’ambito di tale attività lunedì scorso i carabinieri hanno trovato in più di un ufficio del Comune diverse somme di danaro per un totale di diecimila euro. Danaro che non risultava in nessun registro e che pure si trovava all’interno degli uffici municipali senza una apparente giustificazione. Le indagini sarebbero state avviate in seguito ad una denuncia in cui veniva indicato il rapporto di infedeltà di taluni dipendenti comunali ed il mancato controllo sul loro operato da parte di quanti all’interno dell’ente ne avevano la competenza. Nel dicembre del 2011, al termine della relazione del ragioniere comunale, emerse nelle casse comunali un buco da circa un milione di euro. Ed erano evidenziate incongruenze tali da non giustificare le somme percepite dagli impiegati. La relazione era stata consegnata all’allora sindaco di Camerota, Domenico Bortone e al vicesindaco con delega al bilancio comunale Pierpaolo Guzzo, ed era stata contemporaneamente inviata alla Corte dei Conti ed agli impiegati coinvolti per il recupero delle somme ritenute riscosse indebitamente.
Mercoledì 6 marzo 2013
© Riproduzione riservata
1108 visualizzazioni