di Nicola Salati
SALERNO | Dopo anni di silenzio Danilo Restivo, unico imputato nel processo d’appello per l’omicidio di Elisa Claps, già condannato a 30 anni in primo grado, racconta la sua verità in aula a Salerno. Comincia rivolgendo un appello all’assassino di Elisa Claps: «Costituisciti, io sono in carcere da innocente», ha detto. «Io non so chi sei - ha detto Restivo - ma mi rivolgo alla tua anima ed ai tuoi sensi di colpa, la verità prima o poi uscirà fuori e tu sarai scoperto. Ti chiedo umilmente di costituirti e di dire la verità. Io sono in carcere condannato per un omicidio, quello di Elisa, che non ho commesso come non ho commesso l’omicidio Barnett», ha ribadito.
LE PAROLE PER LA MAMMA | «Mi dispiace della morte di vostra figlia Elisa, vi giungano le mie più sentite condoglianze». Così Restivo ha iniziato le sue dichiarazioni in aula, rivolgendosi alla mamma della studentessa. «Elisa era una dolcissima ragazza, buona e generosa - ha aggiunto - signora Claps non vi ho guardato negli occhi in udienza solo per evitare che poteste pensare ad un gesto di sfida e di provocazione irriverente». Poi, ha ribadito: «Io non ho ucciso vostra figlia e non ho idea di chi abbia fatto un gesto così meschino e così crudele. Oggi sono venuto per dire la mia verità, per fare chiarezza su lati oscuri e per mettere un punto fermo dove tutti hanno detto di tutto inventando accuse e creando fitti pregiudizi nei miei confronti».
VOCE FERMA | Parla in aula con voce ferma, Danilo Restivo. Si dichiara, ancora una volta, innocente e, rivolgendosi sempre alla mamma di Elisa, aggiunge: «Il mio sogno è di pregare sulla tomba di Elisa e di portare a lei dei fiori». E ancora: «Sono pronto ad una dialogo sincero alla ricerca della verità con lei» dice. Un dialogo, ha spiegato Restivo, «verso la ricerca di chi ha ucciso Elisa deve essere unilaterale tra le parti, quella verità di cui voi famiglia Claps avete bisogno di sapere soprattutto dopo 20 anni di porcate. Signora Iemma, lei sta cercando da 20 anni additando me come un mostro che non c’è. Io sono innocente», ha aggiunto.
L’APPELLO AI GIUDICI | Parla per oltre un’ora. Poi, ai giudici della Corte di assise di appello, il giovane ha chiesto l’assoluzione: «Chiedo di assolvermi perché sono innocente e perché la famiglia Claps ha il diritto di sapere chi è il vero omicida di Elisa». Ammette che gli piaceva tagliare i capelli alle ragazze: «Odoravo il loro profumo, ci giocavo con le dita delle mie mani e poi li buttavo per strada». Capelli che «sugli autobus di Potenza» ha tagliato dal 1986 al 1991. Un problema che «nel 1991 a 19 anni confidai a don Mimì Sabia e lui mi aiutò a smettere. Dal 1991 non ho più tagliato capelli».
LA REPLICA DELLA IEMMA | Nel suo lungo intervento, Restivo ha poi ricostruito nel dettaglio quanto successo quel giorno e ha respinto in pieno anche le accuse che gli sono state rivolte di atteggiamenti strani nei confronti delle donne. «Sentire Danilo Restivo raccontare fandonie a tavolino non mi sta bene» ha detto la mamma di Elisa Claps. Filomena Iemma, mentre Restivo parlava, ha lasciato l’aula: «Quello che avrò da dire, lo dirò al termine del processo», ha ribadito.
Martedì 16 aprile 2013
© Riproduzione riservata
585 visualizzazioni