Abusi edilizi, pugno di ferro del Parco

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San Giovanni a Piro | le demolizioni firmate dal direttore dell'ente angelo de vita

Abusi edilizi, pugno di ferro del Parco

Provvedimenti in tre Comuni diversi per opere costruite in area protetta

di Nicola Salati

Il parco contro gli abusi edilizi presenti sul territorio
Il parco contro gli abusi edilizi presenti sul territorio

SAN GIOVANNI A PIRO | Tre opere abusive da demolire entro novanta giorni perché costruite senza le necessarie autorizzazioni e in zone tutelate dell’area protetta. La decisione è del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni e riguarda tre fabbricati presenti rispettivamente a San Giovanni a Piro, a Camerota e a Piaggine.

PRIMA DEMOLIZIONE | Con l’ordinanza numero 11 dello scorso 27 marzo il Parco intima alla signora D.C., residente a San Giovanni a Piro, di demolire, in località Tre Aie, così come accertato dai carabinieri della locale stazione: un corpo di fabbrica con muri perimetrali in pietra, tetto a due falde inclinate in legno e sovrastante copertura con tegole d’argilla; un ampliamento di 83 mq di un preesistente manufatto di altri due vani; un muro di contenimento, posizionato tra i due manufatti, realizzato in parte in conglomerato cementizio e pietre e in parte in blocchi di cemento; un muro di contenimento, posizionato a confine con un’altra proprietà, realizzato sempre in conglomerato cementizio e pietre per una lunghezza di 90 metri e con una soprastante rete elettrosaldata sorretta da paletti in ferro di circa un metro di altezza. «Tutte le opere – si legge nel provvedimento firmato dal direttore dell’Ente Parco Angelo De Vita - sono state costruite in un’area ricadente in zona B del vigente Piano del Parco e senza la necessaria autorizzazione».

SECONDA DEMOLIZIONE | Con l’ordinanza numero 12 del 4 aprile invece il Parco ordina la demolizione, al signore M.V., delle opere abusive costruite a Camerota in località Monte di Luna e consistenti secondo la rilevazione del Corpo Forestale dello Stato in: un manufatto in blocchi di calcestruzzo alcuni interno risulta posizionato un serbatoio in pvc; dei muretti in pietra aggregati con conglomerato cementizio. «Le opere – si legge nell’ordinanza – vanno demolite poiché ricadono in zona C e nel sito di Zona di Protezione Speciale Costa tra Marina di Camerota e Policastro Bussento».

TERZA DEMOLIZIONE | Alla signora M.G.G., residente a Piaggine, è invece stata contestata, in località San Lorenzo: la costruzione di un vano destinato a servizi igienici in blocchi di cemento, una tettoia in legno e la pavimentazione in cemento dell’antistante piazzale. Nell’ordinanza numero 13 del 5 aprile si chiede la demolizione perché «le opere ricadono in zona C2 e si tratta di interventi portati a termine senza alcuna autorizzazione».

Venerdì 12 aprile 2013

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