Salerno | il nucleo operativo ha multato un ristoratore per alici
Gli attrezzi sono stati rinvenuti nei pressi del Lungomare Colombo
di Nicola Salati
SALERNO | L’ormai consueta attività di prevenzione, vigilanza e controllo svolta dalla Capitaneria di porto di Salerno è ormai entrata nella fase più operativa in termini di prevenzione, contrasto e repressione dei reati legati alla tracciabilità e commercializzazione dei prodotti della pesca, nonché dell’uso di attrezzi da pesca illegali.
RETI E PESCE | È stata un’operazione complessa quella scattata alle prime luci del mattino, gli uomini della Capitaneria di porto hanno eseguito la confisca di ben due reti da posta di complessivi 1500 metri ed il sequestro di circa 5 chili di pescato destinato al consumo umano.
VICINO LUNGOMARE | Le reti, rinvenute nel tratto di mare antistante il Lungomare Colombo – barriera soffolta dalla Motovedetta CP 581, erano di tipo fisso, composte da numerose nasse e sprovviste dei segnali identificativi previsti. Attesa l’estrema pericolosità per la sicurezza della navigazione di tali attrezzi, peraltro ben occultati, gli uomini intervenuti provvedevano immediatamente al loro recupero da mare e alla loro confisca.
SEQUESTRO DI ALICI | Sempre stamattina il Nucleo Operativo di Controllo Pesca, allertato da un’attività sospetta dinanzi ad un noto ristorante in pieno centro cittadino, è intervenuto per effettuare un controllo, all’esito del quale si è scoperto che il prodotto ittico in possesso dell’esercizio commerciale non presentava nessuna documentazione ai fini della tracciabilità, né il titolare era in grado di produrre documentazione che ne attestasse la provenienza, né la rispondenza alle norme igienico-sanitarie. I circa 5 chili di pescato (nella specie, alici) rinvenuti all’interno del ristorante erano stati, infatti, appena acquistati da un ambulante e destinati alla preparazione e al consumo da parte degli ignari avventori.
SANZIONE AMMINISTRATIVA | Per questi motivi, elevato nei confronti del titolare un processo verbale di accertamento e contestazione ammontante a complessivi 1.500 euro gli uomini della Guardia Costiera hanno proceduto al sequestro del pescato destinandolo, poi, alla distruzione.
Giovedì 18 aprile 2013