Ascea | unione delle associazioni turistiche del cilento e vallo di diano
L'accusa di Coda: «Le vie di comunicazioni sono ormai inesistenti»
di Nicola Salati
ASCEA |La stagione estiva cilentana, per il settore turistico, si presenta sotto i peggiori profili. «Non tanto per i flussi turistici, – esordisce Angelo Coda presidente dell’Unione delle associazioni turistiche del Cilento e Vallo di Diano – che secondo i dati di prenotazione per la pre stagionale rappresentata dal 25 aprile e dal 1 maggio dovrebbero restare più o meno sui livelli dello scorso anno, ma per la mancanza di vie comunicazione che possono permettere di raggiungere in tempi brevi le nostre località».
LA PROTESTA | La denuncia che viene portata avanti dagli operatori turistici locali, che dovrebbe sfociare entro fine mese in una manifestazione di sensibilizzazione al problema che dovrebbe vedere coinvolti pure i sindaci e i cittadini, è «la penalizzazione – spiega Coda – che deve subire il nostro territorio. Il problema più grave è quello rappresentato dalle vie di comunicazione via terra visto che la Cilentana è orami al collasso, la frana presente nei pressi dello svincolo di Agropoli Sud non verrà risanata a breve, ma non meglio se la passano le arterie interne, vedi la Pisciotta-Ascea, che sono state completamente dimenticate dall’agenda politica provinciale e regionale».
VIE DI COMUNICAZIONE | L’accusa di Coda però prosegue e si allarga, oltre che al non decollo dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi che «poteva rappresentare il vero motore per il turismo cilentano incrementando quelle presenze straniere che scelgono altre mete facilmente raggiungibili», anche alla non partenza del trasporto via mare.
IL METRÒ DEL MARE | Infatti il problema che si è venuto a riscontrare lo scorso anno con l’attivazione solo all’ultimo momento del Metrò del Mare si potrebbe proporre pure quest’anno: «L’armatore si è detto disponibile a rifinanziare il servizio, ma prima devono essere risolti i problemi di drenaggio al porto di Agropoli perché senza questo approdo non c’è convenienza per il privato ad attivare il servizio. L’azione positiva è quella che stanno portando avanti i sindaci dei Comuni costieri che hanno cercato di unirsi per mettere insieme qualche somma pubblica da investire sul servizio, ma quello che manca è l’intervento sovracomunale».
L’APPELLO ALLA REGIONE | Infatti Coda non risparmia un attacco alla Regione: «Gli investimenti sulla promozione sono stati fatti per l’80% su Napoli, mentre il nostro territorio è stato completamente abbandonato. Se si continua così l’unica cosa che resterà da fare – conclude – ai proprietari delle strutture ricettive cilentane sarà quella di consegnare le chiavi a chi di competenza».
Lunedì 15 aprile 2013