Agropoli | ospedale civile, dopo la protesta dei cittadini parla il direttore generale

Squillante: «La riconversione è necessaria»

«Purtroppo i numeri del nosocmio sono deficitari e bisogna chiuderlo»

di Nicola Salati

Antonio Squillante ha detto le sue verità sulla chiusura dell'ospedale di Agropoli
Antonio Squillante ha detto le sue verità sulla chiusura dell'ospedale di Agropoli

AGROPOLI  | Sulla vicenda della chiusura dell’ospedale civile di Agropoli è intervenuto questa mattina in conferenza stampa il direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante. Il manager ha innanzitutto tenuto a sottolineare come è «necessario ridurre le spese e razionalizzarle. L’ospedale di Agropoli era sicuramente il più debole per via delle spese pari a circa 14milioni di euro di funzionamento a fronte di una produzione pari a 7 milioni di euro».

LA RICONVERSIONE | Quindi la riconversione: «Non c’era tempo per aspettare la riconversione. – ha ribadito Squillante – Noi non vogliamo punire nessuno, ma la razionalizzazione è prevista dalla legge». L’ospedale di Agropoli diventerà quindi un Psaut: «Non ci saranno ricoveri e attività chirurgiche – ha spiegato il direttore generale – ma tre ambulanze (una rianimativa, una ordinaria e una funzionaria) per interventi sanitari primari. Una situazione ottimale perché l’ospedale ha avuto solo 15mila accessi – ha rivelato Squillante – contro i 40mila ordinari e pure d’estate i codici rossi sono stati solo 127». Ma i dipendenti che fine faranno? «Saranno ricollocati, attraverso la mobilità volontaria, – ha concluso Squillante – nei vicini ospedali di Eboli e Vallo della Lucania».

L’INTERVENTO DI ALFIERI | Sulla vicenda è intervenuto, con una nota stampa, il primo cittadino di Agropoli Franco Alfieri: «Noi restiamo fiduciosi che il Tar possa darci ragione, confermando la sospensione del provvedimento di chiusura dell’ospedale di Agropoli. Solo dopo possiamo tutti fare una valutazione più serena, compreso il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante. La soluzione del problema dell’ospedale di Agropoli, così come di altre strutture ospedaliere, però, passa soltanto attraverso una rivisitazione del decreto 49/2010. Ed è per questo che i consiglieri regionali dovranno adoperarsi, anche attraverso la richiesta di convocazione di un consiglio regionale, per riequilibrare una situazione che vede la Provincia di Salerno fortemente penalizzata. Stigmatizzo poi l’atteggiamento del presidente Stefano Caldoro che, a fronte di una richiesta di incontro sottoscritta da deputati, senatori, consiglieri regionali e sindaci, non ha inteso darne riscontro, confermando la sordità assoluta alle esigenze e ai bisogni di questo territorio».

Lunedì 8 aprile 2013