Casal Velino | i cittadini protestano per la casal velino-celso mai portata a termine
La strada già finita sotto l'occhio di ingradimento della magistratura
di Nicola Salati
CASAL VELINO | Si accentuano i problemi sulla strada provinciale 443 che collega Casal Velino con Celso. Ritorna quindi alla ribalta delle cronache l’arteria che doveva essere un punto di sbocco fondamentale per collegare in maniera rapida Casal Velino con la frazione di Pollica, ma che invece non è stata mai completata e che è finita sotto l’occhio di ingrandimento della magistratura per possibili distorsioni di fondi pubblici da parte di imprenditori e funzionari provinciali.
LA STRADA | Superato il ponte, anche esso a rischio crollo per via delle infiltrazioni d’acqua provenienti dalla montagna prospiciente, inizia la provinciale che si può percorrere per un tratto, infatti è presente l’asfalto anche se c’è qualche buca, ma arrivati al cartello che indica la direzione per proseguire verso Celso ecco i problemi. Sulla carreggiata, come denunciato più volte dal comitato cittadino capeggiato da Giuseppe Odato, è cosparso solo terriccio e non è presente assolutamente asfalto.
LA FRANA | Basta fare qualche metro, superare qualche villetta ancora in costruzione, e ci si trova dinanzi a un profondo smottamento che non può essere aggirato: «È stato causato dalle piogge degli ultimi giorni. – denuncia Odato – È venuta giù la parte soprastante della montagna e così il tracciato è quasi completamente scomparso visto che è sceso a valle».
MESSA IN SICUREZZA | Lo stesso Odato già diverso tempo fa aveva pronosticato una soluzione del genere se non ci fossero stati interventi urgenti di messa in sicurezza: «Purtroppo le nostre grida di aiuto – afferma ora – sono andate sempre nel vuoto. L’amministrazione comunale non ci ha mai spalleggiato, ma ancora di più la Provincia non ha dato mai seriamente avvio allo stanziamento di circa 2 milioni di euro previsti per il completamento dell’arteria e riconfermati nel Piano Triennale».
TAVOLO TECNICO MAI RIUNITO | Odato poi rivela come lo stesso assessore Pierro si era impegnato lo scorso 19 dicembre a convocare un tavolo tecnico ma «sono ormai passati quattro mesi e non si è fatto più vivo anche se esiste una documentazione cartacea che ci siamo scambiati per aprire il terreno a una soluzione condivisa». A questo punto, vista la frana, secondo Odato: «I 2 milioni di euro non servirebbero assolutamente a completare l’opera, ma almeno se stanziati darebbero un segnale di vicinanza della politica ai cittadini che hanno bisogno di una strada fondamentale per la quotidianità».
Domenica 7 aprile 2013