Laureana Cilento | comunità montana alento montestella, parla il numero uno
L'ira del presidente che rilancia: «Mobilitiamoci è in gioco il futuro»
di Nicola Salati
LAUREANA CILENTO | Un emendamento, quello che si sta discutendo in Regione Campania tra la consigliera Daniela Nugnes e i sindacati, per un taglio drastico delle giornate degli operai idraulico forestali a tempo indeterminato al fine di portarli alle 181 giornate annue, minimo previsto dal contratto nazionale di lavoro, che non trova d’accordo il presidente della Comunità Montana «Alento Montestella» Emanuele Malatesta.
LA NOTA | Il numero uno dell’Ente montano che ha sede a Laureana Cilento in un’accorata nota spiega: «Ancora una volta si sta tentando di negare il futuro a tutti gli operai a tempo indeterminato della Campania. Del resto, se così non fosse, quale sarebbe la necessità di tale emendamento visto che la attuale norma prevede la garanzia occupazionale dell'anno precedente. In buona sostanza viene riscritto in lettere quello che negli emendamenti ritirati era scritto in numeri».
FUTURO TERRITORIO | Per Malatesta «si continua ancora ad emendare la Legge Regionale 11/96 in maniera surrettizia ed in sede impropria (Legge Finanziaria), senza affrontare la riforma del settore nella sua interezza come da tempo richiesto con forza dall'Uncem Regionale e dalle organizzazioni sindacali. È una vergogna – aggiunge il presidente – perché si continua a giocare sulla pelle dei lavoratori e sul futuro del nostro territorio che in questi ultimi tempi è stato messo in ginocchio dai numerosi dissesti idrogeologici, frane, allagamenti ed altri eventi, molti di competenza di altri Enti, sui quali sono intervenuti tempestivamente solo gli operai forestali delle Comunità Montane con grande professionalità ed alto senso del dovere».
FONDI EX FAS | La protesta di Malatesta si allarga per ai 60 milioni di euro quantificati per il 2013 che «devono essere comunque aggiuntivi al trascinamento dei fondi ex FAS e PSR del 2012 e alle altre risorse a copertura dell'intero fabbisogno. Le risorse ci sono almeno fino al 2014 e vanno utilizzate per il settore». Il presidente rilancia la lotta: «Necessita una grande mobilitazione per evitare che venga concluso questo assurdo disegno e pretendere tutti che si discuta immediatamente su una riforma organica del Settore. Bisogna che si mobiliti chi ha a cuore il futuro del nostro territorio. Da parte mia, – conclude – insieme agli altri presidenti, presidierò costantemente il Consiglio Regionale affinché l'emendamento come proposto venga ritirato o comunque non venga approvato».
Martedì 2 aprile 2013