Salerno | omicidio di elisa claps, prima udienza in corte di appello

Il presunto omicida resta imperturbabile

La mamma della vittima: «È un mostro, ma voglio parlare con lui»

di Nicola Salati

Danilo Restivo all'uscita dal Tribunale di Salerno
Danilo Restivo all'uscita dal Tribunale di Salerno

SALERNO | Un'udienza interlocutoria o ordinaria. Sul giudizio finale accusa e difesa sono concordi. Il primo giorno del processo a carico di Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l'omicidio di Elisa Claps, non permette di fare pronostici sull'esito finale. La corte d'Assise d'Appello di Salerno potrebbe confermare la condanna in primo grado o accogliere la richiesta di rinvio a dibattimento avanzata dai difensori dell'ex studente di giurisprudenza che il 12 settembre 1993 condusse Elisa nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza e lì le usò violenza e la uccise con 13 fendenti, scempiandone poi il cadavere, rimasto inspiegabilmente sepolto tra calcinacci e fogliame.

LA PRIMA VOLTA DI RESTIVO | È la prima volta che Danilo Restivo, appesantito nel fisico, torna in Italia e compare di fronte a una corte che lo accusa di omicidio. E l'unico imputato, riconosciuto attraverso complesse perizie genetiche, arriva scortato dalla polizia penitenziaria, protetto da una folla di giornalisti e operatori che affollano l'ingresso del tribunale di Salerno. Inavvicinabile, viene sistemato in una cella di sicurezza e poi condotto con le manette ai polsi nel gabbiotto dell'aula 219. I suoi legali, gli avvocati Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli, non eludono la barriera di cronisti, ma all'ingresso sono attesi anche da un gruppo di studenti che rivolge pesanti accuse all'avvocato Bargi. «Vergognati, difendi un assassino», gli urlano, mentre l'avvocato varca l'ingresso dopo aver ribadito l'innocenza del suo assistito. Passo deciso e volto tirato per la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma, accompagnata dai figli, Gildo e Luciano, che si dice «un moscerino» di fronte al «gigante» Danilo. «Io non ho paura di lui», riferisce in una pausa dell'udienza ai giornalisti. «Ma lui non mi guarda in faccia».

Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps
Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps

LA MAMMA DI ELISA | Per tutta la durata dell'udienza Filomena Iemma ha tenuto la foto di Elisa, sorridente con una maglia bianca, rivolta verso Danilo. «L'ho fatto apposta e lui l'ha vista con la coda dell'occhio». Danilo è rimasto imperturbabile, attento a seguire la Corte e il Pm, senza mai rivolgere lo sguardo verso i familiari di Elisa. Seppur richiesto dal presidente Federico Cassano, Danilo non ha voluto rendere dichiarazioni spontanee. «Lo farà - assicura l'avvocato Marzia Scarpelli - probabilmente già nella prossima udienza. Oggi non era necessario. Ci sono gli elementi per provare la sua innocenza».

LA STRATEGIA DIFENSIVA | In primo grado non ha mai voluto assistere al processo. Per l'appello si è affidato ad avvocati diversi che hanno cambiato strategia. Chiedono un rinvio a dibattimento, un processo con il confronto più ampio possibile tra accusa e difesa. Il pm della procura generale Rosa Volpe ha però chiesto l'inammissibilità di una perizia medico legale. In merito la Corte si pronuncerà dopo aver sentito tutte le parti. Oggi è toccato al giudice a latere Francesco Siano tenere la relazione, definita dai difensori e dal legale di parte civile Giuliana Scarpetta: «Completa ed esaustiva nella sua sintesi».

IL CALENDARIO DELLE UDIENZE | Fissate anche le prossime udienze. Si tornerà in aula il 26 marzo prossimo per la requisitoria del pubblico ministero e il 9 aprile prossimo toccherà alle parti civili. Restivo nel frattempo sarà detenuto nel carcere di Fuorni a Salerno. È affidato in custodia temporanea alle autorità italiane dalla magistratura inglese, che lo ha condannato a 40 anni di reclusione per l'omicidio della sarta vicina di casa Haether Barnett. Alcuni atti di quel processo sono stati acquisiti dalla corte italiana, per le analogie tra i due delitti. «Non mi sono opposto - sottolinea in merito l'avvocato Bargi - esaminiamo la vicenda in tutti i suoi aspetti, senza escludere alcunché, se si vuole arrivare alla verità».

Mercoledì 20 marzo 2013