Vallo della Lucania | Per nove centri continuano a restare chiusi
Il Comitato di Vigilanza dei sindaci non intende cedere a Poste Italiane
VALLO DELLA LUCANIA | Quattordici ricorsi accolti, nove respinti e uno accettato a metà. È il bilancio della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale sezione di Salerno che ieri ha reso noto le sentenze brevi sui ricorsi presentati dai Comuni cilentani e valdianesi contro il provvedimento di chiusura degli uffici postali redatto da Poste Italiane spa. Sono stati accolti, con annullamento immediato del provvedimento, i ricorsi presentati da Buccino, Pisciotta, Roccadaspide, Gioi, Centola, Ascea, Vallo della Lucania, Laurino, Orria, Camerota, Montano Antilia, Morigerati, Palomonte e Santa Marina, allo stesso tempo sono stati respinti quelli presentati da Castelnuovo Cilento, Stio, Magliano Vetere, Ceraso, Torre Orsaia, Sessa Cilento, Atena Lucana, Moio della Civitella e Ispani. Mentre quello di Montesano sulla Marcellana è stato accolto in maniera parziale e quindi resterà aperto solo l’ufficio di Arena Bianca. Il Tar ha fondato la decisione, in particolare, sull'accoglimento del motivo di ricorso relativo alla violazione dei criteri di distribuzione dei punti di accesso postale che impone all’affidatario del «servizio postale universale» di assicurare: un punto di accesso entro la distanza massima di 3 km. dal luogo di residenza per il 75% della popolazione; un punto di accesso entro la distanza massima di 5 km. dal luogo di residenza per il 92,5 % della popolazione; un punto di accesso entro la distanza massima di 6 km. dal luogo di residenza per il 97,5 % della popolazione.
LE REAZIONI | «Sono state disattese – ha spiegato l’avvocato Pasquale D’Angiolillo che ha difeso il Comune di Pisciotta - le argomentazioni avanzate da Poste Italiane in ordine alla prevalenza dei profili di economicità del servizio e di autonomia azienda». Andrea Salati, primo cittadino di Gioi, e fondatore del Comitato di Vigilanza dei Sindaci sui Servizi Essenziali ha detto: «Siamo soddisfatti del responso del Tar, ma allo stesso tempo terremmo alta la guardia affinché il provvedimento giudiziario sia rispettato. Allo stesso tempo cercheremo di tutelare pure i diritti delle altre popolazioni, che si sono viste respinto il ricorso, perché il diritto incarnato da Poste Italiane è universale e come tale deve restare. Per noi le sentenze del Tar rappresentano un punto di partenza su cui basare la nostra azione che ora sarà ancora più determinata di prima».
Mercoledì 6 marzo 2013