Capaccio | forestale & mazzette, rito abbreviato il prossimo 18 aprile
È stata redatta dagli ispettori la relazione dopo gli accertamenti
di Nicola Salati
CAPACCIO | Gli atteggiamenti non consoni al ruolo ricoperto di pubblico ufficiale sarebbero datati nel tempo, segnalati, non perseguiti ma, finanche, tollerati all’interno dello stesso Corpo forestale dello Stato nonostante diverse segnalazioni giunte anche ad altre autorità competenti. Redatto e consegnato al Comando generale il rapporto dei due ispettori che, per volontà del comandante generale, l’ingegnere Cesare Patrone, hanno vagliato non solo l’operato di Marta Santoro e del marito Antonio Petillo, alla guida rispettivamente delle stazioni a Foce Sele e a Capaccio capoluogo, fino allo scorso 2 ottobre quando furono arrestati con l’accusa di aver chiesto e, in alcuni casi, intascato mazzette nello svolgimento dell’attività istituzionale. Sopralluoghi effettuati e non registrati, al contrario verbali redatti in riferimento ad operazioni di cui solo in parte risulta corrispondenza, schede carburante con annotazioni di rifornimenti a cui non farebbero riferimento attività e spostamenti effettuati sul territorio, utilizzo di mezzi e strutture per attività non istituzionali, turnazioni di servizio dalla tracciabilità non semplice da ricostruire. E agenti o altri funzionari del Corpo forestale che, pure di fronte a chiare incongruenze, non avrebbero chiesto, perlomeno, spiegazioni all’ex comandante Marta Santoro.
I DUBBI SULL’OPERATO DEI CONIUGI | Come oggetto di attenzione da parte degli ispettori sarebbe stata l’opportunità o meno che Marta Santoro e Antonio Petillo si trovassero ad operare al comando delle stazioni a Foce Sele e a Capaccio ubicate su territori tra loro confinanti. I due ispettori del Comando generale del Corpo Forestale che hanno monitorato gli atti posti in essere dalla Santoro e dal Petillo stentano a ritenere che all’interno delle stazioni di Foce Sele e Capaccio, come al Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, nessuno abbia potuto sollevare perplessità sul comportamento dei responsabili nell’espletamento del loro ruolo di pubblici ufficiali. Nonostante alcuni esposti all’autorità giudiziaria contro Marta Santoro come quello relativo ai lavori per l’abitazione di famiglia ereditata a Giungano o un altro del responsabile all’Ufficio tecnico del Comune di Capaccio, l’ingegnere Carmine Greco, risalente addirittura al 2008. Così il novero dei responsabili di quanto verificato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno, che ha emesso i provvedimenti restrittivi nei riguardi di Marta Santoro e Antonio Petillo che saranno giudicati con rito abbreviato il prossimo 18 aprile, potrebbe ampliarsi. Considerato che il comando generale del Corpo forestale potrebbe trasferire alla Procura salernitana gli atti acquisiti oltre che chiedere alla Corte dei conti di perseguire i due ex comandanti.
Domenica 24 febbraio 2013