Vallo della Lucania | FATTI ACCADUTI NELL'ISTITUTO RELIGIOSO DI SANTA TERESA

Abusi all'asilo, processo in appello

Le tre suore di nuovo alla sbarra il 2 luglio

Sono state già condannate in primo grado a dieci anni di reclusione

di Nicola Salati

L'ingresso dell'Istituto Santa Teresa
L'ingresso dell'Istituto Santa Teresa

VALLO DELLA LUCANIA | Il prossimo 2 luglio nuovo atto in tribunale per appurare la verità sui presunti abusi subiti da alcuni bambini nell’asilo dell’istituto religioso di Santa Teresa di Vallo della Lucania. Siederà al banco degli imputati suor Soledad, all’anagrafe Carmen Soledad Bazan Verde, peruviana accusata di abusi sessuali ai danni di oltre 30 bambini. Nel merito furono ascoltati circa 200 testimoni che avrebbero confermato alcuni abusi ai danni dei piccoli da parte di suor Soledad. La sentenza di primo grado aveva inflitto 8 anni di reclusione per la novizia peruviana, 16 mesi per due suore, suor Romana e suor Agnese, per favoreggiamento personale. Assolto, invece, il muratore con formula dubitativa e assoluzione piena per il fotografo, anch’essi coinvolti nella vicenda. Inoltre, su 21 persone costituite parte civile solo a 10 era stato riconosciuto un risarcimento dei danni dal tribunale con una provvisionale di diecimila euro anche per quanto riguarda le spese legali.

LA STORIA | Il 17 giugno del 2006 suor Soledad viene arrestata a Roma per evitare una sua fuga all’estero. Ma la vicenda ha inizio alcuni mesi prima quando la madre di una piccola di 4 anni che frequentava l’asilo gestito dalle suore di Santa Teresa a Vallo della Lucania, insospettita dagli strani comportamenti della bambina, denuncia possibili abusi sessuali. Scattano, dunque, gli accertamenti, effettuati dal nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, e il 21 giugno dello stesso 2006 il giudice decide di interrogare la suora nel corso di indagini preliminari. Vengono sentiti poi, in sede di incidente probatorio, i bambini e per evitare un trauma il tribunale viene trasformato in asilo. Quindi il processo con la condanna in primo grado per le tre suore.

Domenica 24 febbraio 2013