Salerno | Il caso di malasanità si È verificato al «ruggi d'aragaona»

Una pinza chirurgica nello stomaco

all'ospedale muore una donna anziana

Sul caso sono state aperte un'inchiesta penale e una amministrativa

di Nicola Salati

SALERNO | L’hanno ricoverata per gravi difficoltà renali, ma da mesi aveva nell’addome una pinza chirurgica. È diventato un caso di malasanità quello scoperto all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove Nicoletta Ontano, 86enne di Montecorvino Rovella, era arrivata venerdì pomeriggio già in gravi condizioni di salute. La prima diagnosi effettuata dai medici del nosocomio era riconducibile a una forma di insufficienza renale per disidratazione. Ulteriori accertamenti diagnostici hanno evidenziato la presenza nell’addome dell’anziana di un corpo radiopaco, una pinza utilizzata dai chirurghi dello stesso ospedale per un intervento allo stomaco per tumore avvenuto nel mese di luglio. Indebolita e in preda a dolori lancinanti Nicoletta Ontano è deceduta sabato pomeriggio tra lo sconcerto dei familiari.

Elvira Lenzi, direttore generale dell'azienda ospedaliera
Elvira Lenzi, direttore generale dell'azienda ospedaliera

Per chiarire l’accaduto, sono state aperte due inchieste: una penale, condotta dalla Procura di Salerno e coordinata dal sostituto procuratore Elena Cosentino, e l’altra amministrativa, avviata dal direttore generale dell’azienda ospedaliera, Elvira Lenzi. «Da parte nostra c'è la massima trasparenza - la posizione comunicata stamane dalla direzione ospedaliera - sarà compito della magistratura accertare la vicenda».

Bruno Ravera, presidente provinciale dell'Ordine dei Medici
Bruno Ravera, presidente provinciale dell'Ordine dei Medici

Cauto sulla vicenda pure Bruno Ravera presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno: «Aspetto i risultati delle inchieste prima di poter esprimere il mio giudizio. Ancora non si può dire – rimarca Ravera – se la causa del decesso sia un corpo estraneo dimenticato nel corpo della donna. In questo momento ogni mia affermazione sarebbe intempestiva perché non si sa cosa sia realmente successo. Attendo l’esito delle indagini per potermi esprimere, dunque, a riguardo».

Lunedì 18 febbraio 2013