Vallo della Lucania | ieri la mobilitazione è arrivata fin nella sede dell'ente

Protesta degli operai stagionali del Parco

ma i vertici sono assenti e non li incontrano

De Marco: «Ci sono le risorse, ma non si delibera sull'impiego»

di Nicola Salati

I lavoratori stagionali del Parco al lavoro
I lavoratori stagionali del Parco al lavoro

VALLO DELLA LUCANIA | È andato deserto l’incontro che i dipendenti stagionali dell’Ente Parco hanno richiesto ai vertici nella mattinata di ieri. Gli amministratori del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano il presidente Amilcare Troiano, il vicepresidente Corrado Matera e il direttore Angelo De Vita hanno pensato di non farsi trovare nella nuova sede in località Montisani nonostante i lavoratori, che ancora non sono stati impiegati, nei giorni scorsi hanno recapitato una lettera in cui annunciavano lo stato di agitazione.

LE PAROLE DI DE MARCO | «Questi lavoratori – ha spiegato Giovanni De Marco della segreteria provinciale del Sindacato Nazionale Autonomi Forestali - chiedono lumi sui motivi che portano al loro non impiego nonostante ci siano le risorse disponibili in bilancio e le manutenzioni alle colture agricole e ai siti naturalistici di proprietà dell’Ente sono sempre più impellenti».

LA PROTESTA | I lavoratori, indignati, per tre ore hanno tenuto un’assemblea nell’aula consiliare, durante la quale hanno ricevuto la solidarietà del primo cittadino di Camerota Antonio Romano. Proprio la presenza del sindaco è stata fondamentale per far sospendere l’azione di protesta visto che lo stesso ha deciso di far riconvocare le parti alla presenza dei vertici del Parco il prossimo 11 giugno, alle 15: un’ora prima dell’insediamento dell’assemblea dei sindaci chiamati ad eleggere il presidente della Comunità del Parco.

CONFRONTO | «Il nostro sindacato – ha aggiunto De Marco - è determinato ad aprire un confronto, anche conflittuale, sulle finalità dell’ Ente Parco e su come esso risponde agli interessi del territorio, in comunità di intenti con gli amministratori locali sulle linee tracciate e disattese del Piano Socio Economico».

LE PRIORITÀ | Secondo i lavoratori: «La priorità è utilizzare le risorse disponibili in azioni integrate con le attività delle imprese turistiche, artigianali e culturali, perché senza soldi pubblici che hanno una determinata finalità progettuale integrata non vi è futuro». Nel frattempo lo stesso De Marco ha rilanciato la lotta: «Prevale il senso di fastidio e di intolleranza dei vertici verso i lavoratori che bussano per i loro diritti e l’arroganza e la leggerezza con la quale si disertano gli impegni con i cittadini del Cilento e del Diano è ulteriore indice dell’isolamento dal contesto territoriale. Se il giorno 11 – ha concluso - non verranno avviate le assunzioni, si aprirà una dura fase di protesta».

Sabato 8 giugno 2013