Trasporto pubblico locale, sempre più nel caos. L'Usb lancia una giornata di mobilitazione

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Salerno | convocati i lavoratori di cstp e sita, ma pure i cittadini

Trasporto pubblico locale, sempre più nel caos
L'Usb lancia una giornata di mobilitazione

Appuntamento per venerdì 14 giugno sotto il palazzo della Prefettura

di Nicola Salati

Venerdì 14 giugno i lavoratori del trasporto pubblico convocati sotto il palazzo della Prefettura
Venerdì 14 giugno i lavoratori del trasporto pubblico convocati sotto il palazzo della Prefettura

SALERNO | Un presidio sotto il palazzo della Prefettura, in piazza Amendola alle 10, a Salerno per denunciare lo smantellamento del trasporto pubblico locale. È quello che è stato proclamato dall’Unione Sindacale di Base che in un comunicato spiega: «Sarà una giornata nella quale coincideranno due grandi scioperi dei lavoratori dei trasporti di Usb: lo sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale e quello di tutto il personale di Alitalia/Cai. A Salerno Usb ha proclamato lo sciopero nelle società Sita e Cstp».

DA DOVE NASCONO I PROBLEMI | «Queste azioni di lotta – si precisa - nascono da vertenze che provengono da strade e che interpretano situazioni diverse tra di loro, ma che hanno il denominatore comune di una crisi profonda che investe ormai tutti i trasporti di questo paese e che tocca oramai orizzontalmente le categorie di tutti i settori, i vettori, le aziende e gli appalti. I trasporti del nostro paese sono stati mortificati dal fallimento delle pompose strategie industriali propinate da strapagati amministratori delegati, tutti usciti con le tasche piene e le macerie dietro di loro; sono appesantiti da una mole enorme di debiti generati dalla gestione scellerata e clientelare subendo in pieno gli effetti dei tagli al bilancio statale, dei trasferimenti agli enti locali, dei servizi pubblici ai cittadini e a tutto il sistema di tutele sociali verso i cittadini; fanno i conti con le macerie lasciate dalla folle rincorsa verso le miracolose privatizzazioni che ha prodotto tanti amministratori e consiglieri, ma nessun beneficio né per i lavoratori né per i cittadini; sono orfani da ormai 20 anni di una politica del governo che salvaguardasse uno dei settori strategici di una nazione moderna».

DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE | «Questa situazione si traduce ormai in una complessiva desertificazione industriale – scrive il sindacato autonomo nella nota - di un settore strategico e nel ridimensionamento di tutte le aziende con gli effetti nefasti che tutti sperimentiamo sulla nostra pelle. Questo genera una drammatica perdita di occupazione in tutti i settori e aziende, prodotta sia attraverso espulsioni dirette sia attraverso il meccanismo del cambio degli appalti e delle esternalizzazioni, il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali ormai agli sgoccioli in un settore che fino a poco tempo fa non li conosceva neanche, in una precarietà endemica, della politica dei contratti di lavoro sempre peggiori e in una giungla di appalti senza controllo e legalità».

LA PROPOSTA | Da qui Usb vuole partire per lanciare una proposta sulla mobilità del paese che ponga alla sua base «le nostre parole d’ordine su occupazione, salari, diritti, contro la politica degli appalti, contro la depredazione delle low cost, contro la precarietà, per la democrazia ai lavoratori e non alle burocrazie sindacali. Una proposta all’interno della quale si affrontino le questioni della concorrenzialità, dell’intermodalità tra i vettori, dell’impatto ambientale, della sicurezza, del diritto di sciopero, della rappresentanza e anche dei costi che la collettività sopporta a fronte di una sempre maggiore privazione del proprio diritto alla mobilità. Prima di tutto, dobbiamo essere tutti convinti che se vogliamo davvero interrompere questa spirale perversa che sta inghiottendo il futuro di tutti, difficilmente potremo riuscirci se non partiremo dal mettere innanzitutto in relazione tra di loro le lotte e i bisogni dei vari settori, superando quegli steccati spesso costruiti proprio per renderci deboli e controllabili, e dallo scardinare un sistema sindacale fino a oggi vivo grazie solo alla asfissiante politica clientelare».

Martedì 11 giugno 2013

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