Vallo della Lucania | corisa/4 lavoratori senza stipendio da dodici mesi

Pronti a bloccare il Giro d'Italia

Gli operai avevano chiesto un incontro alla Provincia: nessuna risposta

di Nicola Salati

I dipendenti del Corisa/4 pronti a bloccare il Giro d'Italia
I dipendenti del Corisa/4 pronti a bloccare il Giro d'Italia

VALLO DELLA LUCANIA | Non è stato fissato l’incontro che era stato chiesto alla Provincia lo scorso 24 aprile e così i lavoratori del Consorzio Smaltimento Rifiuti Salerno/4, che avanzano ben dodici stipendi, hanno deciso, come già annunciato, di bloccare i ciclisti del Giro d’Italia che transiteranno nel Cilento, per arrivare ad Ascea, il prossimo 6 maggio.

LA NOTA | La decisione è stata ufficializzata in una nota in cui si legge: «Facendo seguito alla richiesta di incontro inoltrata lo scorso 24 aprile al presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone e all’assessore all’Ambiente Adriano Bellacosa, in cui si chiedeva di discutere dei problemi che attanagliano i dipendenti del Corisa/4, mensilità arretrate e mancanza di certezze sul futuro occupazionale, non avendo ricevuto nessuna risposta in merito non ci resta altro da fare che attuare la protesta che già avevamo in cantiere».

I CHIARIMENTI | Così dopo il gesto estremo di occupazione dei tetti dello stesso stabilimento lo scorso luglio, ora si potrebbe ripetere un’altra dimostrazione importante: «L’incontro – continua la nota - doveva servire a chiarire i ruoli ed i compiti della società Yele s.p.a. e il subentro della società provinciale Eco-Ambiente nella gestione del personale dipendente del Corisa/4 e in che modo il Consorzio ottempera al pagamento degli stipendi mensili, ma l’invito è caduto nel vuoto».

LA MINACCIA | La minaccia di blocco così diventa concreta tanto che ieri mattina una pattuglia di carabinieri è già giunta all’impianto di Casal Velino per cercare di dissuadere dall’estremo gesto di protesta i dipendenti consortili che però sono sempre più convinti della loro azione poiché «la drammatica situazione in cui versiamo non consente più rinvii: siamo infatti costretti a rinunciare alle cure personali e cosa ancora più grave a quelle dei nostri figli».

Venerdì 3 maggio 2013